Padova Sud e gli animali

11 Gennaio 2019

Il Centro Sociale e Culturale Armistizio, nell’ambito delle celebrazioni del Centenario della Grande Guerra 1915-1918: propone “Gli animali della Grande Guerra“.
Su iniziativa del dott. Massimiano Bassan, in collaborazione con il Museo delle Forze Armate di Montecchio Maggiore e con il XII Istituto Comprensivo “Don Bosco” per l’ospitalità nella sede dei locali della Scuola Primaria “Della Vittoria”, ringraziando in particolare il Consigliere Comunale Roberto Bettella.

Quarto incontro della Rassegna con la popolazione dalle 17.30 alle 19.00.

Programma
Sabato 19 gennaio:
Padova Sud e gli animali- dott. Roberto Bettella, dott. Massimiano Bassan. Proiezioni di slide, filmati e fotografie tematiche, domande e risposte.

Il messaggio
11 milioni di equini, 100mila cani, 200.000 piccioni. Si tratta degli animali che sono stati reclutati massicciamente nella Grande Guerra, per trasportare, trainare, combattere, informare. Le trincee hanno anche ospitato migliaia di animali domestici o da fattoria abbandonati dai civili in fuga e molti animali selvatici sono rimasti bloccati nel bel mezzo del fronte. Sfruttati e delle volte invece coccolati, hanno aiutato i soldati a sopravvivere all’inferno, ma mentre dei combattenti umani tutti si sono sempre ricordati, degli animali nessuno si ricorda mai.
Dopo la fine della guerra i veterani hanno prima festeggiato – dice Lo storico Eric Baratay – poi dal 1930 è iniziato il processo di cancellazione del ricordo. Questo processo per quanto attiene agli animali è stato rafforzato e accelerato dall’immagine che ci è pervenuta del conflitto. Carri armati, mitragliatrici, treni. L’animale appare come secondario mentre era in realtà fondamentale.”

La mostra
La mostra tratta un tema molto particolare ed intende ricordare, ed in molti casi far scoprire ai più, l’eccezionale impiego di animali durante la Prima Guerra Mondiale nonché la loro importanza per il sostegno pratico di tutti gli eserciti coinvolti. Sono oltre un centinaio le fotografie d’epoca ed i reperti originali visibili al pubblico, tra questi basti, bisacce e slitte per cani, selle e materiale di cavalleria e mascalcia, ciaspe da mulo e molto altro. Nell’esposizione è dato spazio agli equini, ai cani e colombi viaggiatori ma non mancano riferimenti e materiali ad animali da macello, mascotte e ratti.

La mostra vuole invitare a riflettere su molteplici aspetti: innanzitutto sulla consapevolezza dell’impossibilità di una guerra del genere senza massiccio impiego di animali: quindi sugli spaventosi numeri di perdite che andrà a condizionare l’Europa anche negli anni successivi al conflitto. Oltre all’aspetto materiale non bisogna dimenticare quello etico-morale, con una sorta di pet therapy nata fondamentalmente nelle zone di guerra.

L’ esposizione e’ curata nella disposizione logistica, nella collocazione dei pezzi museali, nel percorso tematico all’interno delle aule dal dott. Massimiano Bassan e dal dott. Stefano Guderzo direttore del Museo delle Forze Armate di Montecchio Maggiore.
Gli oggetti esposti, visibili dal vivo e senza teche di vetro o divisori di sorta, vengono proposti collocando una fotografia storica ove riprende l’oggetto durante il suo uso d’esercizio.

La sede
La sede per l’esposizione dell’iniziativa e’ la Scuola primaria “della Vittoria”, la quale fu utilizzata soprattutto dal finire del 1917 dopo lo sfondamento di Caporetto, come ricovero temporaneo di truppe ospitando, in particolare da circa fine settembre 1918, uno squadrone di Carabinieri Reali, che si trasferì nell’imminenza della trattativa dell’armistizio presso la fattoria di Villa Giusti (ora Patronato di Mandria).