Salviamo il Parco Colli da chi vuole ridurne i confini

9 Marzo 2017

Marendole, frazione di Monselice, sabato sarà il punto di convergenza di una manifestazione unitaria in difesa del Parco Colli, che si trova, per la miopia della politica regionale che sta facendo “passi da gambero”, a dover subire insieme ad altre aree protette del Veneto un duro attacco a colpi di articoli di legge finalizzati a limitare l’estensione e ridurre i poteri di gestione dei parchi. A presentare l’iniziativa, che si terrà per aria, per acqua e per terra con concentramenti diffusi in più sedi (Monselice, Este, Baone, Battaglia Terme, Padova), è stata ieri, nella sala verde del Caffè Pedrocchi, Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente, che vuole contrastare questa “pericolosa” deriva. Entro il 28 marzo la Regione potrebbe approvare una revisione della legge regionale che regolamenta i parchi, con il rischio di veder limitati i confini dell’area dei Colli Euganei. «La maggioranza che governa la Regione» commenta «con la scusa dei danni che i cinghiali provocano alle attività agricole, vuole ridurre i confini del Parco Colli Euganei e del Parco regionale della Lessinia. Ma se i confini sono frutto di una legge, non può essere la Regione con un atto proprio a modificarli: la legge 394/91 (art. 22) stabilisce che devono essere consultati gli enti locali. Le associazioni ambientaliste non hanno mai negato che la fauna selvatica stia causando problemi alle attività agricole, ma la buona politica deve costruire la migliore convivenza perché l’area protetta ha un valore non solamente ambientale ma anche sociale perché crea un territorio vivibile che può fare da volano all’economia. Ridurre i confini non è la soluzione corretta, la Regione, con questi articoli (il 70 e il 71 della Legge Finanziaria), sta facendo un passo indietro, come se fosse un gambero. È necessario avviare un percorso legislativo che sia fondato su un’ampia e approfondita discussione di tipo naturalistico, culturale, economico: serve che la Giunta Regionale promuova una “Conferenza regionale sulle aree protette”.». Secondo la Muroni bisogna operare per il rilancio delle aree protette, per l’investimento nelle strategie di conservazione della biodiversità, nel dotare un assetto stabile ai consigli direttivi dei parchi e nominare i presidenti degli enti interrompendo la lunga serie di commissariamenti politici di questi territori. Il presidente di Legambiente Padova, Andrea Ragona ha chiesto al Governatore Zaia di promuovere la prima Conferenza regionale sulle aree protette per discutere di tutte le esigenze e le priorità delle aree protette del Veneto. Le manifestazioni istituzionali e di partecipazione popolare degli ultimi mesi, così come ricordano Francesco Miazzi e Gianni Sandon del Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Parco Colli, dimostrano che la difesa dell’area protetta euganea è un tema molto sentito dalla popolazione. Alle 15.30 di sabato sarà Marendole, frazione di Monselice, il punto di convergenza di una marcia che si svilupperà su più punti di vista: dal cielo (con deltaplani), dall’acqua (con barche lungo il canale Bisatto), da terra (a piedi, in bici, a cavallo lungo l’anello ciclabile), oppure direttamente in macchina. Ci saranno diversi concentramenti diffusi: a Monselice (Parco Buzzaccarini), a Este (davanti alla sede del Parco), a Baone (piazza XXV aprile) e a Battaglia (Parco ex Inps) alle 14.30 e a Padova (Prato della Valle, davanti S. Giustina) alle 13.30. Dopo il ritrovo di fronte alla chiesa di Marendole il corteo percorrerà l’anello che costeggia il Bisatto andando verso Ca’ Barbaro. A fine percorso, in un prato messo a disposizione dai proprietari, con i corpi e i cartoncini colorati si comporrà la scritta “Salviamo il Parco Colli”, il tutto filmato dal deltaplano. Seguirà un punto di ristoro presso l’area di Ca’ Barbaro, dove ci saranno interventi dei manifestanti e la musica dei Calicanto.

Camilla Bottin