Intervista a Leonardo Tosini dei Sacha Tum

23 Luglio 2013

‘Talk Radio’, in replica sabato 27 luglio all’Arena Martinelli – Pertile di Montagnana, rimanda al testo di Eric Bogosian e Ted Savinar e al noto film di Oliver Stone: quali sono le motivazioni intrinseche che vi hanno spinto a selezionare un copione, con i dovuti adattamenti, che fa della radio e non del teatro il fulcro della scena? Gli spettatori vedono quello che solitamente si nasconde dietro cavi elettrici, volti e tragedie umane. Come avete sviluppato i vari personaggi partendo dal testo?

Tengo a precisare che il teatro può davvero raccontare le storie più disparate: forse in questo è, in certi casi, ancora più efficace del cinema. Infatti spesso quando si devono applicare le “convenzioni da palcoscenico” è chiaro che sarà il pubblico a completare con l’immaginazione lo scenario abbozzato da attori, musiche, oggetti di scena e quant’altro.
La radio, fatta di volti celati, ci ha offerto una notevole fonte di ispirazione: chi sta in uno studio radiofonico a discorrere con il pubblico da casa può potenzialmente nascondere se stesso agli altri, cancellando le proprie incoerenze e tramutando la società in un suo specchio per liberarsi dai dubbi su di sé. Tra i nostri intenti non c’è la descrizione di una struttura sociale ma anzi la visione della comunità è solo un mezzo per introdurre l’io del protagonista, un uomo debole mascherato da indomito. Inoltre l’ambiente della radio oltre ad essere originale per una piéce teatrale rende molto interessante l’integrazione tra teatro e musica, nostro marchio distintivo fin dall’inizio della nostra attività.
L’attenzione posta sui personaggi è tale da farli uscire dai facili raggruppamenti imposti tramite le forme sociali. L’America, il Texas, Dallas sono solo una cornice che offre una contestualizzazione tutt’altro che necessaria. Ciò che è necessario è evidenziare quanto nella propria esistenza si cerchi di confondere le acque del proprio animo, intorbidendole con una immatura e falsa consapevolezza di superiorità. Barry Champlain, il protagonista e speaker del programma radiofonico, si vuole distinguere dalla massa ma per farlo sceglie di negare se stesso. Questo processo gli fa perdere affetti e punti di riferimento, mentre paradossalmente la sua carriera lavorativa va a gonfie vele.
Il lavoro svolto dal sottoscritto e dal regista Giulio Zancanella è stato di inquadrare tutti i pezzi che concorrevano alla nostra messinscena in un unico puzzle. Così intenzioni musicali e intenzioni recitative stanno sullo stesso piano conferendo unitarietà a tutta la produzione.

Sacha Tum: un nome, una garanzia. Quando, dove e come. Cos’è Sacha Tum per il mondo intero e cosa vorrebbe essere per Montagnana.

Sacha Tum è una associazione culturale poliedrica nata nel 2011 nel territorio di Montagnana. La sua ecletticità è dovuta all’assorbimento continuo di nuove tendenze artistiche e culturali: assieme alla compagnia teatrale si trova un gruppo musicale e un team di grafici e fotografi. Abbiamo comunque ancora desiderio di aprirci a nuove attività come la danza e la pittura.
Sempre di più la nostra associazione sta cercando di essere attiva nel territorio, per divenire anche un laboratorio per i giovani che abbiano desiderio di cimentarsi in qualche opera artistica. Noi stessi siamo giovani che sperimentano continuamente, con un’età compresa tra i 18 e i 22 anni. Nel termine Sacha Tum è racchiuso un impulso a rigenerarsi in modo infinito sfruttando i vari arricchimenti portati dai membri stessi. Speriamo che il progetto prosegua a lungo e con entusiasmo.

Musica per il teatro, un settore ancora inesplorato: musica in funzione del teatro o teatro per musica? Attenzione alle sottigliezze, non bisogna confondersi con i musical. Vuoi raccontarci come è nata l’idea di affiancare le note alla drammaturgia?

Noi desideriamo che la musica e il teatro abbiano sempre, in ogni realizzazione, un modo diverso di essere coniugati. In Talk Radio la musica contribuisce a dare una caratterizzazione ambientale, tipica dello show radiofonico. D’altra parte però si allaccia inscindibilmente alla vicenda del protagonista, anche tematicamente, e diventa in alcuni momenti inconscia complice dell’atmosfera sentimentale prevalente. Musica e teatro offrono uno spettro emotivo completo che va dal conscio all’inconscio e per questo crediamo che spettacoli così concepiti siano molto incisivi per lo spettatore. In altre realizzazioni abbiamo rasentato il classico musical e la commedia musicale. Sacha Tum porta uno spettacolo totalmente proposto dal vivo, dalla recitazione all’esecuzione delle colonne sonore. Inoltre l’obiettivo è sempre quello di confezionare un’opera totalmente originale, a partire dal testo fino alle musiche. Siamo attori, drammaturghi, registi, musicisti, compositori, scenografi, organizzatori…e speriamo di poterci affinare sempre più grazie all’esperienza e alla collaborazione.
Il nucleo dell’associazione è nato da una compagnia di amici con qualche esperienza nel mondo del teatro e della musica. Questa esperienza è stata condivisa e discussa finché entusiasticamente e in modo quasi inconsapevole è nato il primo spettacolo: Puoi baciare la sposa. Si trattava di teatro di narrazione con una inaspettata componente musicale che rifletteva sul tema dell’amore, speriamo in modo poco banale! Dopo il successo di questa prima produzione, la compagnia si è cimentata in un progetto mastodontico che avrebbe proposto la vicenda dello scoppio della rivoluzione francese dal punto di vista del popolo nello schema del musical: ecco nato Goliardité. Lo spettacolo, davvero brillante e movimentato, rifletteva sul tema dell’amicizia che genera un legame trascendente alle classi sociali. Ora con Talk Radio abbiamo tentato la preparazione di un dramma moderno, ma con l’intento di renderlo fruibile a quanto più pubblico possibile.

Il vostro ‘quorum’ non manca. Aumentiamolo. Qual è la tipologia di persone che solitamente vi segue e qual è il messaggio che vorreste far pervenire a loro? Drammatico e commedia, Sacha Tum cosa pensa di offrire ai più?

Ci seguono, fortunatamente, persone di quasi tutte le fasce d’età. Dai giovani ai più maturi cerchiamo di dare a tutti un motivo, più o meno profondo, per vedere i nostri spettacoli. Non vogliamo essere una compagnia troppo di nicchia ma non vogliamo nemmeno proporre format già visti e commerciali. Credo che il pubblico percepisca questo nostro desiderio assieme ad una gigantesca passione per ciò che facciamo.
Tragedia e commedia appartengono ad un solo mondo e a noi piace l’idea di miscelarle a dovere: per questo un dramma come Talk Radio non sarà mai un condensato di tristezza e malinconia, altrimenti non sarebbe neppure verosimile. Lo stesso vale per una commedia come Goliardité, nella quale a volte lo sconforto o le liti annebbiano l’orizzonte dell’allegria collettiva.

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