Festival dell’Oriente: ultimo weekend
11 Dicembre 2015Ben oltre 400 stand di prodotti tipici, suddivisi per area geografica, arricchiscono l’aria di sapori e suggestioni nuove, intervallati dal profumo dolciastro dell’incenso che, insieme a tappeti e rivestimenti orientali, trasporta la mente in atmosfere rarefatte. L’ingresso avviene nel padiglione 5, destinato al Folklore, in cui campeggia un palco dove a intervalli di mezz’ora si alternano danze bollywoodiane e dervisci fino ad esplorare tutti i tipi di balli di quel continente sterminato che è l’Asia. Colpiscono soprattutto i colori vivaci dei costumi e la cadenza ripetitiva dei movimenti, restare a guardarli vuol dire fermarsi ipnotizzati. Dal padiglione 5 si passa al padiglione 4, dedicato sempre al Folklore: al centro una grande statua di Buddha invita a riflettere sulla particolare spiritualità orientale che trova la massima espressione nell’universo del benessere. Tappeti, tatami, cuscini e una vera e propria sala da thè all’interno del padiglione 1 fanno dell’area un posto dove rilassarsi con coscienza. Non mancano le conferenze dedicate ad argomenti svariati nella sala 1 e nella sala 2 tenute da esperti del settore, aperte a tutti: tra i temi trattati nel weekend troviamo autoipnosi, lettura dei tarocchi, Ayurveda, l’Aura, il Mindfullness e tanto altro ancora. Il padiglione 3, dedicato alle aree culturali e alle mostre, ospita invece una collezione di abiti da cerimonia e da guerra cinesi e giapponesi. Al centro ci sono i famosi guerrieri di terracotta dell’esercito dell’imperatore Qin Shi Huang Di, una riproduzione fedele a vantaggio del visitatore. Le numerose esibizioni marziali del padiglione 2 su un palco appositamente dedicato si svolgono alla luce della statua dell’indimenticato Bruce Lee. Vagando tra le sale scopriamo 5 palchi disponibili per show ed esibizioni che proporranno contemporaneamente e ininterrottamente dalle 11 sino alle 24 un’estesa programmazione per oltre 13 ore di intrattenimento giornaliero. Un festival da assaporare per l’intera giornata.
Camilla Bottin