Museo della Centuriazione Romana

6 Agosto 2013

Museo della Centuriazione Romana di Borgoricco, meta dell’appuntamento di mercoledì dei Notturni d’Arte, può essere definito museo territoriale, poiché la sua integrazione tra ambiente, storia e archeologia diviene un valido strumento per ricostruire la realtà storico-archeologica dell’area a nord est di Padova e per una lettura dell’assetto del territorio. Il museo è progettato dall’architetto di fama internazionale Aldo Rossi. La visita s’inserisce nel percorso alla scoperta della Padova antica, tracciato da questa XXVII edizione dei Notturni d’Arte, organizzata dall’Assessorato alla Cultura all’interno dell’Estate Carrarese e curata da Mirella Cisotto Nalon, capo settore Attività Culturali. I materiali archeologici esposti nel museo provengono da un territorio centuriato che si distingue per l’ottimo stato di conservazione del disegno agrario tracciato duemila anni fa e che comprende aree che attualmente fanno parte dei Comuni di Borgoricco, Massanzago, Camposampiero, Villanova di Camposampiero, S. Giustina in Colle, S. Giorgio delle Pertiche, Campodarsego Cadoneghe, Vigonza, Pianiga, S. Maria di Sala e Mirano. Istituito nel 1979, si presenta oggi nel nuovo allestimento inaugurato nel 2009, dal taglio prevalentemente didattico, con pannelli esplicativi, la ricostruzione fedele di strumenti e ambienti dell’epoca, che si alternano alle vetrine con i reperti, per illustrare in modo approfondito aspetti della vita quotidiana di età romana, contestualizzandoli al territorio. Si articola in quattro sale, in cui vengono trattati rispettivamente, il tema dominante della centuriazione, l’agricoltura e l’allevamento, la casa e le attività domestiche, quelle economiche. Ecco allora che nella prima sala viene spiegato il piano razionale impostato dai romani nella suddivisione del territorio, per quanto riguarda gli aspetti generali (cosa sono cardini e decumani, cosa s’intende per centuriazione, le strade romane), seguendone le tracce sul territorio, analizzando le diverse unità di misura e gli strumenti dell’agrimensore romano, con particolare riguardo alla groma; sono esposti anche materiali funerari rinvenuti lungo gli assi viari: il corredo di una tomba femminile, un piccolo cippo funerario iscritto, una lucerna ed un balsamario in vetro fuso dal calore del rogo funebre.Nella seconda sala, dedicata agli argomenti dell’assegnazione delle terre e del culto dei confini, all’allevamento e all’agricoltura, c’è una carrellata sugli arnesi agricoli, sia attraverso reperti che ricostruzioni, esempi di grandi vasi utilizzati per la conservazione delle derrate e viene esposta la sepoltura di un cavallo rinvenuta recentemente a Borgoricco, che si distingue per l’ottima conservazione dello scheletro dell’animale: una testimonianza molto importante della continuità della ritualità legata al cavallo dal Veneto preromano all’età romana. La terza sala porta i visitatori nell’ambito domestico, affrontando temi legati alla casa e alle attività che si svolgevano al suo interno: dalle caratteristiche strutturali delle abitazioni all’alimentazione, dai culti domestici alla tessitura, dalla cosmesi ai giochi; sono esposti materiali provenienti dallo scavo di una casa e di una villa, vasellame, un’erma bifronte in marmo e vengono ricostruiti un focolare e un telaio.L’ultima sala accoglie le testimonianze delle attività economiche del territorio centuriato, tra le quali predominava la produzione di tegole e mattoni, contraddistinti spesso da marchi di fabbrica: spiccano le raffinate lastre fittili con decorazioni vegetali rinvenute a Borgoricco, che dovevano ornare le facciate degli edifici di pregio; la ricostruzione di una fornace romana a pianta rettangolare permette di seguire la fase produttiva della cottura dei laterizi. L’esposizione di alcune anfore è l’occasione per trattare il tema dei commerci.