Videoproiezioni per Lanterna Magica

14 Dicembre 2015

Sabato 12 dicembre, in due turni, si è tenuta presso il Museo del Precinema in Prato della Valle una videoproiezione di favole per la lanterna magica, uno dei dispositivi del precinema più vicini allo spettacolo cinematografico vero e proprio. La Collezione Minici Zotti di Padova, esposta all’interno del Museo, raccoglie un considerevole numero di lanterne magiche risalenti a fine Ottocento e di vetri preposti a tale fine. L’appuntamento natalizio, pensato soprattutto per bambini e famiglie, ha voluto accompagnare i piccoli alla scoperta delle favole raffigurate nei vetri con grande dovizia di particolari. La proiezione di queste immagini dipinte su vetro, disegnate con precisione in uno spazio in miniatura, anticipa a tutti gli effetti la nascita del cinema lasciando la platea di bambini a stupirsi di queste dissolvenze in continuità. La figura dell’imbonitore, ovvero di colui che spiegava le immagini raffigurate, è stata sostituita da un commento registrato che ugualmente ha saputo catturare l’attenzione dei presenti. Si comincia con un classico della tradizione natalizia, ovvero “Il fantasma di Marley“, il famoso racconto di Charles Dickens meglio conosciuto come “Canto di Natale”, si prosegue con “Cenerentola“, la fanciulla povera che finirà per sposare un principe azzurro, “Il pifferaio di Hamelin” che libera la città dai topi e si conclude con “Cappuccetto Rosso”, la bimba che finisce per salvare la nonna dal lupo cattivo. Una chicca della giornata è stata la proiezione dei vetri di “The Holy City“, una sequenza di immagini a tema sacro che sulle note di un canto vittoriano annunciano la redenzione nella città celeste. A Palazzo Angeli non si assiste solo a videoproiezioni, il Museo che ospita la Collezione Minici Zotti è un unicum nel panorama italiano perché espone strumenti e giochi ottici rigorosamente d’epoca, alcuni riprodotti per la fruizione del pubblico. Nel corso di una visita si possono ammirare infatti strumenti e vetri da proiezione dipinti a mano originali del ‘700 e dell’800 che testimoniano quel percorso tecnico che porterà poi alla nascita del cinema.

Camilla Bottin