Concerto straordinario per strumenti a percussioni

11 Aprile 2017

Nell’ambito dei rapporti di collaborazione tra i Conservatori italiani, il Conservatorio di Torino e Padova stanno attuando dei progetti concertistici e didattici di scambio tra le classi di percussioni.
Oggi alle ore 18 è in programma il “Concerto straordinario per strumenti a percussioni” con i due gruppi di studenti dei suddetti conservatori diretti dal M° Massimo Pastore, docente del Pollini.

Il programma che si presenta al concerto comprende una prima esecuzione italiana del compositore islandese Askell Masson (classe 1953); si tratta di ‘Cosmic Tree’ (2009) per marimba e percussioni, un pezzo che si riferisce all’albero cosmico “Yggdrasill” presente nella mitologia Nordica. Tale ‘albero della vita’ estende le sue radici dal paradiso alla terra; tali radici sono sorvegliate dalle ‘donne della buona sorte’ che decidono della vita e del destino dell’umanità.
Il brano “Millennium Bug” del compositore e violoncellista italiano Giovanni Sollima,  composto per il gruppo di percussioni ‘Tetraktis’ nel periodo a cavallo tra I due millenni si ispira al “baco del millennio” che avrebbe dovuto bloccare tutti i dispositivi informatici.
Il famoso brano ‘in C’ composto nel 1964 dal compositore Americano Terry Riley (1935) è uno dei primi brani di ‘musica minimale’ in cui l’esecuzione, spesso suggerita per organici molto ampi dai 30 musicisti in su e basata sulla ripetizione di 53 cellule ritmico melodiche, viene qui riproposta invece con un organico ridotto per otto strumenti a tastiera; anche per questo la durata del pezzo, che spesso supera i 45 minuti, risulta molto più ridotta.
La “Toccata” per strumenti a percussione, composta nel 1942 dal noto compositore messicano Carlos Chavez, rappresenta invece uno dei capisaldi della letteratura del ‘900. Il brano utilizza strumenti tipici del centro-America, come il tamburo indio; nel primo e terzo movimento il compositore ha sviluppato un intenso intreccio ritmico tra le varie voci timbriche degli strumenti; nel secondo invece ha riprodotto una atmosfera molto statica e lunare con l’impiego di strumenti a metallo.
Infine “Afro-amero” del compositore e ricercatore Americano Phil Faini richiama atmosfere tipiche della cultura Africana trapiantata nel centro America a seguito della tratta degli schiavi.