
Tempi e tempeste
24 Gennaio 2019Giovedì 31 gennaio 2019, ore 20:45
Auditorium Pollini
Fabián Panisello, Direttore
Dimitri Vassilakis, Pianoforte
È un percorso ramificato e sorprendente quello che disegnerà l’Orchestra di Padova e del Veneto nel corso del concerto del prossimo 31 gennaio in Auditorium Pollini. Il programma attraversa epoche storiche molto diverse, ma la qualità e l’originalità dell’interpretazione saranno assicurate dalla presenza, sul podio, del musicista argentino-spagnolo Fabián Panisello: formatosi alla scuola di Elliott Carter, Franco Donatoni e Peter Eötvös, Panisello è molto richiesto nella sua duplice veste di compositore e direttore d’orchestra, e nel 2016 la sua prima opera Le malentendu ha ricevuto la première a Buenos Aires.
Il concerto si aprirà con Carnaval di Schumann nella trascrizione per orchestra che ne fece Ravel nel 1914 su richiesta del danzatore e coreografo Nižinskij. Carnaval, ciclo di brani brevi composto, un po’ per gioco, intorno al Carnevale del 1835, è un’opera di grande sperimentalismo che include giochi linguistico-musicali, parodie, omaggi a compositori come Paganini e Chopin e riferimenti a maschere come Pierrot, Arlecchino, Colombina – ma anche a Florestano ed Eusebio, i nomi che Schumann dava alle sue due opposte «personalità». L’orchestrazione di Ravel, più che sovrapporre un ulteriore strato di significato, finisce spesso per alleggerire il tessuto originario, per trasformarlo in qualcosa di più etereo e più adatto alla danza. Interessante sarà la lettura che ne darà Alessandro Zattarin sabato 2 febbraio alle 17.30 in sala dei giganti per Lezioni di sabato.
Per il secondo brano l’orchestra dialogherà con un solista d’eccezione della musica contemporanea, il pianista Dimitri Vassilakis. Formatosi al Conservatorio di Parigi, Vassilakis dal 1992 è uno dei solisti dell’Ensemble Intercontemporain e ha collaborato con numerosissimi compositori tra cui Karlheinz Stockhausen e Luciano Berio. In quest’occasione Vassilakis si esibirà nel Concerto per pianoforte di György Ligeti (1988), brano che segna l’incontro del grande compositore ungherese con i ritmi sovrapposti della musica africana. Nel Concerto l’interesse di Ligeti per la poliritmia si fonde con le sue ricerche precedenti sulla musica popolare dell’Est Europa e sulla polifonia occidentale in un tessuto molto complesso, ma rimane spazio per alcune isole di profondità e di desolazione, come il Largo e deserto che può ricordare quei passaggi di Musica Ricercata di Ligeti che compaiono nella colonna sonora del film di Kubrik Eyes Wide Shut.
Il concerto si concluderà con una delle ultime sinfonie del compositore austriaco Joseph Haydn, la Sinfonia n. 101 “L’Orologio”, che deve il suo appellativo al ticchettio che percorre il movimento Andante. A Londra, dove si recò negli anni ’90 del ‘700 grazie ad un invito dell’impresario Peter Salomon, Haydn poté avere a disposizione musicisti molto migliori di quelli presenti alla corte del suo mecenate austriaco, il principe Nicola Esterházy: fu qui, dunque, che scrisse le sue sinfonie più estese e complesse. La 101 è una di queste sinfonie «londinesi» ed è una delle più raffinate per costruzione: il gioco di rimbalzi motivici, i gesti contrastanti ed i ritmi di danza trascinano l’ascoltatore senza che questi se ne accorga fino al virtuosistico ultimo tempo, in cui tecniche compositive complesse si fondono tra loro con la sapiente leggerezza che è il tratto distintivo della vena creativa di Haydn.
Il concerto sarà anticipato dalla prova generale aperta al pubblico alle ore 10:30 e da una introduzione all’ascolto con i protagonisti della serata alle ore 19:45, sempre in Auditorium Pollini.
La Stagione concertistica è realizzata con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Regione del Veneto, del Comune di Padova e di Fondazione Antonveneta.