
WoraWora Washington e Giudah
27 Gennaio 2017Venerdì 03 febbraio 2017 l’ Associazione Culturale Khorakhanè e il Laboratorio Culturale I’M presentano:
Wora Wora Washington è un progetto elettronico che fa base a Venezia, Nord Italia. Raccontandoli brevemente, sono attivi dal 2009, hanno già prodotto due dischi distribuiti in tutto il mondo, hanno tenuto più di 100 concerti (lasciando il segno sul palco) in Italia e in Europa, sono stati ospiti in alcuni dei più importanti festival indipendenti Italiani, vantano la collaborazione e la stima di diversi dj e remixer italiani e stranieri. Mirror, il loro terzo disco, con questa ennesima brusca virata, si propone come un disco dal sound definitivo e attuale, attingendo a piene mani dalle suggestioni di un certo linguaggio wave, nobile ed evocativo, migliorandolo con eleganti reminescenze kraut. La scrittura, come al solito personale e riconoscibile, aiuta ad accettare di buon grado l’invito a esplorare l’universo di cui è composto. Mirror è specchio dell’anima e della civiltà in divenire, è lo sguardo che continuamente si allontana e si avvicina, è un’altalena costante di introspezione ed estroversione. Le canzoni che lo compongono sono abitate da personaggi che nella quotidianità scoprono l’immagine di una sapienza futura, di un altro mondo: acrobati, cosmonauti, clubber e pendolari che con passo incerto vanno verso la loro destinazione, guerrieri di lande polverose che finalmente percepiscono la fine della paura. È da elogiare l’eccentricità che unisce tutti, il nostro essere originali esige di essere esibito con fierezza.
Giudah è un assieme di 3 musicisti della zona di Treviso con passati in band post-rock, metal ed hardcore. Giudah! è il loro approccio all’elettronica, senza preconcetti o cliché. Giudah! è lasciare tutto alle spalle, tradire i propri passati, tradire le proprie conoscenze compositive, formali ed estetiche, tradire il proprio strumento, tradire se stessi e provare qualcosa mai fatto prima.
Giudah! è un assieme di 3 musicisti della zona di Treviso che suonano musica ignorante. Nelle nove tracce del loro nuovo album, post-rock, metal e hardcore si trasfigurano in un’elettronica inedita, compatta come un pugno nello stomaco. Il sound ha la potenza della musica hardcore ma è costruito su un’impalcatura serrata di drum machines, linee di synth, sferzate di basso e chitarra elettrica. Sul tessuto di pulsazioni e campionamenti spicca sempre la melodia, rendendo i brani diretti, e l’intera operazione un nuovo esempio di sincretismo pop.