E’ successo un 48

28 Gennaio 2019

Il Pedrocchi, storico edificio pubblico padovano, unisce in sé i fasti di un’eccellenza del gusto e le glorie di un eroico capitolo di storia patria. Entrambi questi aspetti vengono celebrati da Alessandra Brocadello e Carlo Bertinelli di teatrOrtaet in una duplice visita animata, suscitata dalla ricorrenza dell’8 febbraio, anniversario della fatidica giornata dell’insurrezione degli studenti e dei popolani contro i soprusi borbonici, anticipatrice dei più vasti moti patriottici. Sabato 9 e domenica 10 febbraio, alle ore 16, andrà in scena “È successo un 48”.

È successo un 48

La Festa degli studenti è stata indetta a partire dall’8 febbraio del 1900, ricordando le fatidiche giornate del 1848, quando Padova, sulla scia di quanto stava succedendo in altri Paesi europei in quella che sarà chiamata “La primavera dei popoli”, anticipò di un mese l’insurrezione veneziana opponendosi alle prepotenze del dominio austriaco. Il Pedrocchi fu il fulcro di questa ribellione della quale resta tuttora traccia nella sala bianca con il foro nel muro di una pallottola austriaca sparata durante gli scontri.
Nella visita animata di teatrOrtaet entrano in scena lo studente-poeta Arnaldo Fusinato, redattore del foglio settimanale “Il Caffè Pedrocchi”, e una misteriosa “matricola”, che dietro gli abiti maschili cela fattezze femminili e ardori patriottici. Nella finzione scenica, dietro al travestimento si cela la giovane Erminia Fuà, anch’ella poetessa di patriottico sentire, che sarà talmente conquistata dall’ardore del Fusinato da concedergli la sua mano. Ai due “studenti”, Arnaldo Fusinato ed Erminia Fuà, viene affidato il compito di presentare il giornale edito tra il 1845 e il 1848, tratteggiando nel contempo la vita studentesca attraverso i versi umoristici de “Lo studente di Padova”. Tra salotti e caffè, tra le poesie del Prati e le burle contro il dominio straniero, prendono vita le cospirazioni e si preparano i drammatici giorni dell’insurrezione veneziana, che vedrà risorgere la Repubblica di San Marco e tener testa per più di un anno al potente esercito imperiale.