L’austriaca

3 Novembre 2018

Cos’è la patria? Forse l’unica patria dell’essere umano non è un luogo fisico ma la sua infanzia, come diceva Rilke; forse è una lingua, un insieme di persone, un riconoscere suoni, profumi, voci, oggetti. Ognuno di noi porta con sé un’eredità… La famiglia, la madrelingua, il paese… Quali sono i sentimenti veri che abbiamo quando parliamo della nostra patria? E a che cosa si riferiscono esattamente questi sentimenti?

Lo spettacolo vuole proporre e stimolare una riflessione su questioni importanti: la patria, il paese, l’identità, ma anche il perdono e la colpa.

L’AUSTRIACA non è l’ennesimo spettacolo sul nazionalsocialismo: racconta in chiave personale e intima di persone che in qualche forma sono state toccate dal fenomeno del fascismo. In questo caso si tratta del fascismo in Europa durante gli anni 20/30/40, ma il parallelismo con l’attualità è sorprendente.

Il racconto è un intreccio di presente e passato, attraverso storie dentro altre storie. Un’anziana signora, chiamata “l’austriaca”, si ricorda della sua amica ebrea Lea Winterfeld e del suo tradimento verso di lei: fa i conti con il suo passato, essendo stata per tanti anni un fanatico membro della Gioventù Hitleriana, Hitlerjugend. Un’altra donna, la narratrice della storia dell’anziana, racconta invece di suo nonno nazista e di come si sentisse sola in una famiglia che tollerava e accettava comportamenti razzisti. E appare anche Lea, l’amica scomparsa…

 

NOTA DELL’AUTRICE E ATTRICE

Ho scritto questo spettacolo con l’intenzione di raccontare una storia al rovescio, cioè non cominciando da chi ha subito ingiustizie, ma da chi aveva partecipato a esse. Sono partita dal racconto di una ex-nazista e, sviluppando lo spettacolo, sono arrivata alla storia di mio nonno rimasto nazista per tutta la sua vita. La mia è la storia di tante famiglie, niente di straordinario, ma comunque esemplare. 

Ho pensato ai ragazzi di oggi e alla frequente confusione che riguarda identità e identificazione. Mi sono chiesta come mi sarei comportata io, a 13 o 14 anni, nell’Austria d’allora …e questa stessa domanda la pongo anche allo spettatore. 

Sono nata in Austria, cresciuta in Germania e vivo da più di 20 anni in Italia. Viaggio molto, a volte per lavoro, a volte per puro piacere. Sono forse una tipica rappresentante dell’Europa del 21 secolo, dove la mobilità è diventata sempre più normale. Un epoca in cui si trasformano ed evolvono i valori; tra questi anche quelli di patria e di nazione… ma dall’altra parte sembra tutto ritornare a un discutibile patriottismo e nazionalismo. Ma siamo davvero condannati a ripetere sempre gli stessi errori? Con lo spettacolo ho cercato di darmi una risposta… 

Sabine Liselotte Uitz

Biglietto unico 8 euro
Ingresso riservato ai soci ARCI


Prenotazioni: www.carichisospesi.com