
No ze’ vero… ma ghe credo!
17 Gennaio 2019Tradizione e contemporaneità, questi i poli tra i quali si muove la diciannovesima edizione di Su il Sipario: Goldoni, Pirandello, De Filippo con Feydeau, Anderson e Cont. Un’ampia panoramica sulle produzioni delle Compagnie aderenti ad Acli Arte e Spettacolo che ne testimoniano la vitalità e la voglia di mettersi sempre in gioco, di sorridere, divertire e cercare spunti di riflessione sull’oggi cogliendo dalla nostra storia quegli sguardi su vizi e virtù che da sempre sono la cifra caratteristica della nostra società.
Torna anche Monologando, concorso per monologhi teatrali inediti, nato per promuovere la scrittura drammaturgica teatrale: sarà il pubblico presente agli spettacoli della rassegna a decretare il vincitore esprimendo un proprio voto alle esibizioni dei cinque finalisti.
Direzione artistica: Gianluca Meis e Anna – Rita Di Muro
26 gennaio
Compagnia Ridendo s’impara
Regia di Giovanni Guiotto
“No ze’ vero… ma ghe credo!”
di Peppino De Filippo
Non è vero ma ci credo, la più celebre e divertente commedia di Peppino De Filippo, scritta nel 1942, protagonista un superstiziosissimo Commendator Gervasio Savastano alle prese con una duplice preoccupazione: il sospetto di avere alle proprie dipendenze uno iettatore, causa del cattivo andamento degli affari, e l’infelicità della figlia Rosina, innamorata di un impiegato non all’altezza del suo rango. Improvvisamente la sorte, nelle sfortunate sembianze del gobbo neoassunto Alberto Sammaria, sembra girare a favore di Savastano che, ritrovata la serenità sia in ambito professionale che familiare, ne attribuisce il merito all’influsso positivo della beneaugurante deformità. Tutto sembra filare liscio finché Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato di sua figlia e di volersi dimettere. Il Commendatore, disperato, convince la recalcitrante figlia a sposarlo, ma l’incubo che i futuri nipoti nascano con la gobba turba il commendatore fino a decidere di invalidare le nozze. Un provvidenziale colpo di scena assicurerà il lieto fine.