Emanuele Severino, Mina Welby e Pier Luigi Bersani a Padova

1 Novembre 2017

Diretta da Ines Testoni e Luigi Grassi dell’Università di Padova, nella “tre giorni” avranno grande importanza i temi relativi al fine-vita. Filosofia, psicologia, medicina e politica porranno paletti o amplieranno i confini di discussione grazie agli interventi di Emanuele Severino, Mina Welby, Pier Luigi Bersani, Anders Eklund, Elisabeth Brondolo, Franca Benini e Adriano Zamperini.

La politica è protagonista della giornata di venerdì 3 novembre dalle ore 9.00 in Aula Magna Vallisneri di via Ugo Bassi 58b a Padova con la presenza di Pier Luigi Bersani nella sessione dal titolo con “Preservare l’identità nel morire: strumenti e riflessioni”. Bersani è sostenitore del Testo Unico in materia di Consenso Informato e DAT (Dichiarazione Anticipata di Trattamento), detta anche “testamento biologico” (living will).  L’argomento, eticamente sensibile, è oggetto di posizioni differenti fra correnti di pensiero di tipo laico-radicale e discussioni di ispirazione cristiana sull’eutanasia e di forte difesa della vita. Recentemente è ripreso il dibattito parlamentare, fermo agli anni ’70 del secolo scorso, periodo massmediaticamente caratterizzato dal “corteggiamento filosofico della morte” e dall’ospedalizzazione del morente che ha progressivamente perduto la sua identità come persona per diventare solo “paziente”. La proposta di legge ferma in Senato risponde ad una esigenza sociale particolarmente sentita che va a colmare un vuoto legislativo, e che, soprattutto, fornisce finalmente strumenti efficaci orientati all’umanizzazione delle cure fino alla morte, nell’intento di restituire dignità e identità al morente.

Alla filosofia spetta il compito di porre domande (e dare risposte) sabato 4 novembre alle ore 12.00 sempre in Aula Magna Vallisneri in via Bassi 58b con la presenza di Emanuele Severino che si confronterà con i neuroscienziati. Lessicalmente i termini mente e cervello sono considerati praticamente sinonimi, eppure se con il primo è possibile denotare l’organo responsabile di diverse funzioni vitali, con il termine “mente” non è possibile connotare qualcosa di organico o tangibile, ma all’insieme dell’attività cognitive di ogni essere vivente dotato di coscienza, pensiero e linguaggio. La ricerca intorno alla domanda se la coscienza sia prodotto della materia grigia oppure sia un’entità ontologicamente indipendente appartiene all’intera storia dell’umanità, perché su questa dimensione si istituisce in concetto di “identità” del soggetto. A questa identità si collega per un verso ciò che si teme più di ogni altra cosa di perdere e per l’altro la speranza di sopravvivere oltre la morte. Ad oggi le neuroscienze si collocano all’interno della cornice teorica riduzionista che ricerca il mentale negli eventi elettro-chimici dei neuroni. Il confronto tra il filosofo eternalista Emanuele Severino, il quale mostra come questa diatriba sia sostanzialmente erronea in quanto basata sulla convinzione contraddittoria che l’essere sia annientabile, e i neuroscienziati intende porsi come un confronto di altissimo livello sul significato di fondo della questione in rapporto alla morte. Partecipa al confronto Ander Eklund che ha messo a repentaglio le certezze intorno alle tecniche di neuroimaging ed è esperto di analisi sui dati ottenuti con la risonanza magnetica funzionale  e degli studi sulle interfacce cervello – computer.

 

La vita di Welby: all’Orto Botanico di Padova, via Orto Botanico 15, sabato 4 novembre alle ore 17.00 è prevista la proiezione del film “Love is all. Piergiorgio Welby, Autoritratto”. Alla proiezione saranno presenti Mina Welby, moglie di Piergiorgio Welby e Co-Presidente dell’Associazione Luca Coscioni, e Francesco Andreotti e Livia Giunti, registi documentaristi e docenti in Discipline dello spettacolo e della comunicazione dell’Università di Pisa. Il film documentario racconta la storia dell’uomo, affetto da un gravissimo stato morboso degenerativo, la cui sopravvivenza era assicurata esclusivamente per mezzo del respiratore automatico al quale era stato collegato sin dall’anno 1997. “Love is All” è un ritratto che tende all’autoritratto e nasce da nove anni di pedinamento delle tracce che la vicenda umana di Welby ci ha lasciato. E’ anche una storia d’amore che nasce dall’innamoramento degli autori per Welby che era un uomo che amava la vita, gli altri e la libertà. E’ stato proiettato alla Camera dei deputati il 20 dicembre scorso in occasione del decennale della sua morte e ha ottenuto di recente una menzione speciale per “L’attenzione originale ai temi del sociale” ai Nastri d’Argento 2017.

 

La psicologia e l’assistenza all’interno del congresso avranno ampio spazio nella giornata di apertura giovedì 2 novembre in Aula Magna Vallisneri di via Ugo Bassi 58b. Negli hospice assistenti sociali e psicologi possono portare avanti una prospettiva che superi quella focalizzata sulla malattia andandosi a collocare su un piano che pone l’accento sulla cura del malato come persona, promuovendo l’umanizzazione delle cure e passando quindi dal vedere un paziente al vedere una persona all’interno di una prospettiva bio-psico-socio-spirituale. Entrambe le figure detengono infatti quelle competenze necessarie per ascoltare il paziente e individuare i bisogni, le necessità che porta nelle richieste che avanza quando si rivolge alle cosiddette professioni d’aiuto. Assistenti sociali e psicologi, nel totale rispetto della persona e della sua volontà, lavorano in un’ottica di promozione dell’autonomizzazione e dell’autodeterminazione dell’Altro, affinché la dignità della persona sia tutelata e custodita nell’intero percorso di cura, questione di immenso valore negli ambiti delle malattie terminali e quindi delle cure palliative.

 

“Identity Agonies: Living Dyingly” (Agonie dell’identità: Vivere morendo – Approcci da Psicologia, Neuroscienze, Medicina, Sociologia e Filosofia) dal 2 al 4 novembre – Aula Magna Vallisneri via Ugo Bassi 58b a Padova  è organizzato dal Master in “Death Studes & the End of life” dell’Università di Padova (Studi sulla morte e sul morire per il sostegno e per l’accompagnamento) e diretto da Ines Testoni e Luigi Grassi.

 

Per maggiori informazioni Programma Convegno Identity-agonies