Dibattito fra Massimo De Marchi e Stefano Santachiara
20 Novembre 2024Un evento di levatura culturale e condivisione sociale da segnare in agenda.
La pellicola, premiata in Israele e in India, è considerata una delle rivelazioni dell’anno, accompagnata nelle sale italiane da personalità del mondo della cultura e da approfondite ricerche del Politecnico di Milano sul consumo di suolo.
La collettività potrà dunque beneficiare delle informazioni diffuse da Santachiara, presto di nuovo in tv con un documentario a difesa dell’ecosistema, e da De Marchi, coordinatore del centro Jean Monnet sulla giustizia climatica e di importanti programmi congiunti fra l’università di Padova e l’Amazzonia.
È Federico Pontiggia, su “Il Fatto Quotidiano”, ad approfondire Il pastore e la strega, esempio di “quando il cinema combatte la speculazione edilizia e le infiltrazioni mafiose. Già giornalista d’inchiesta, Stefano Santachiara passa dietro la macchina da presa senza deflettere dall’impegno civico e dalla passione civile: Il pastore e la strega , appunto, stigmatizzala cementificazione selvaggia, la devastazione ambientale, l’affarismo senza scrupoli, la corruttela della politica e l’ingerenza della criminalità. Dopo il thriller psicologico Corpo nel 2019, per l’opera seconda sceglie la possibilità dell’isola, l’Elba, e si collega a doppio filo all’inchiesta che egli stesso firmò per ‘Il Fatto Quotidiano’, trovando quindi ospitalità a Report su Rai3 nel dicembre del 2012: nel novero di abusi edilizi e collusioni mafiose sull’Appennino emiliano, Santachiara dava conto del primo caso di un sindaco del Nord corrotto da un boss. Nel film, il giovane fabbro Lele (Alex Ferrini) fugge l’alienazione occupazionale e cambia vita: sale in montagna e acquista le capre dall’ultimo pastore dell’isola. Ma la nuova avventura è subito ostacolata dal progetto di cementificazione selvaggia che incombe sull’Elba…”.