Presentazione del centro studi interdipartimentale Carpe
30 Settembre 2024Sarà presente Monica Salvadori, Prorettrice per il Patrimonio artistico, storico e culturale, Marco Bertamini, Direttore CArPe, e dell’artista Marina Apollonio, i direttori e rappresentanti dei diversi dipartimenti afferenti al centro illustreranno i loro contributi e le attività già avviate. Nato nel maggio di quest’anno, al Centro hanno aderito sette dipartimenti: Psicologia Generale, Beni Culturali, Neuroscienze, Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione, Studi Linguistici e Letterari, di Filosofia, Pedagogia e Psicologia Applicata e di Ingegneria Civile Edile e Ambientale.
«Padova è una città d’arte, nel suo passato remoto ma anche quello recente. Il nuovo Centro Studi su Percezione e Arte riunisce ricercatori con molti interessi diversi, dalla tradizionale storia e critica dell’arte, alla percezione e alle neuroscienze, agli aspetti artistici che riguardano gli ambienti che ci circondano, come l’architettura, e alla salute mentale – dice Marco Bertamini, Direttore CArPe –. Questo Centro si propone come uno spazio per dialogare e collaborare, non solo fra scienziati e storici dell’arte, ma anche con il pubblico e la cittadinanza. Sappiamo per esperienza quanto il tema dell’arte coinvolga e stimoli la sperimentazione e la comunicazione».
Il Centro si propone di integrare le attività di diversi gruppi di ricercatori sui temi dell’arte e della percezione dalla psicologia dell’arte, alla storia dell’arte, agli studi sulla creatività, alla musica, psicologia comparata, arte in terapia e benessere, formazione delle preferenze, neuroestetica fino agli studi sul cinema. Si tratta di un approccio vasto che mette in comunicazione tra loro gli studi dei diversi ricercatori in tema di percezione, cultura delle arti e ruolo più ampio dell’estetica nella vita delle persone.
CArPe mira a sostenere la ricerca, la didattica e le collaborazioni interdisciplinari e trasversali anche con rete esterne all’Ateneo, trasferire le conoscenze tra ricerca di base e applicata, compreso il ruolo dell’arte nella promozione della salute e del benessere mentale, stimolare il trasferimento di conoscenze tra scienze cognitive, neuroscienze e discipline umanistiche, divulgare scientificamente i risultati, creare reti di collaborazione con associazioni nazionali e internazionali che già operano in questo campo. A supporto di queste attività è stato anche creato un Advisory Board di ricercatori internazionali, che al momento include i professori Claus-Christian Carbon (Bamberg, Germany) e Rebecca Chamberlain (Goldsmimths, UK).
Al termine della presentazione, che vede anche la presenza di Marina Apollonio, Damiano Fina terrà una performance di danza giapponese butoh dal titolo “The Way of The Flower”. Il butoh è il nome di varie tecniche e forme di danza contemporanea ispirate dal movimento Ankoku-butō (danza tenebrosa) attivo in Giappone negli anni Cinquanta. Aspetti tipici del butoh sono il corpo dipinto di bianco, le smorfie grottesche ispirate al teatro classico giapponese, la giocosità delle performance, l’alternarsi di movimenti estremamente lenti con convulsioni frenetiche.
Centre for the Study of Perception and Art – CArPe